Dietro le quinte: La storia dietro la scrittura di Neko

Ciao a tutte le persone che si sono appassionate al mio romanzo e a tutte quelle che lo faranno in futuro.

Adesso, passato poco più di un mese dalla presentazione, ho deciso di raccontarvi tutto quello che c’è dietro Neko, cosa mi ha portato a iniziare a scrivere romanzi, chi è davvero Roberto e chi sono e come nascono i personaggi del mio libro.

Consiglio a tutti di seguirmi nel mio blog, iscrivetevi alla newsletter e anche nei social per non perdervi nulla, da oggi decolleranno varie iniziative che avevo nel cassetto da tempo. Grosse novità per tutti i lettori e non, voglio creare un ambiente dove poter interagire con voi e passare del tempo sereno insieme.

Non è mia intenzione anticiparvi queste novità, saranno sorprese che spero vi siano gradite e portarvi a seguirmi maggiormente.

Dall’inizio alla Fine

Torniamo al dietro delle quinte ed esattamente dall’inizio di Neko sino al giorno che ho scritto la parola “FINE”.

Per chi non mi conosce, vorrei precisare che sono una persona non vedente, ho finito le diottrie intorno agli anni 2000 e forse i miei racconti, Neko non è l’unico, sono il mio salvagente che mi tiene ancorato a tutto ciò che ho visto nei miei primi trenta anni.

I personaggi, fisicamente intendo, sono nati nelle mie fantasiose immagini, i luoghi ho fatto di tutto per mantenerli come li ricordo. Nonostante in venticinque anni, spiagge, locali o ambienti descritti siano molto diversi, così dicono, io in Neko ho voluto mantenerli come sono ben presenti nella mia mente, di quando li vedevo intendo.

L’origine

Neko nasce da un sogno, banale come spiegazione, chissà in quanti lo hanno confessato,  però corrisponde a verità e non sono qui per mentire a nessuno.

Ogni volta che sogno qualcosa di particolare o fuori dalla norma, ho l’abitudine di accendere il computer e, grazie alla mia sintesi vocale integrata, scrivo tutto quello che mi è capitato mentre dormivo.

Ricordo che nel sogno era presente questa ragazza bellissima, in bikini aderente, con due occhi azzurri che illuminavano tutto intorno e totalmente calva.

Discuteva animatamente con mio figlio Alessio, lui esiste realmente e infine è divenuto uno dei personaggi principali del romanzo. Questa splendida ragazza cercava di convincerlo che, pur essendo umana, era nata e cresciuta in un altro pianeta e che fosse arrivata sulla Terra solo per lavoro.

Ritrovandosi una sventola da capogiro davanti, difficile per Alessio, lo sarebbe stato per chiunque, crederle o anche provare a farlo.

A noi tutti, a partire dai film ai racconti di fantascienza, mai ci han presentato un alieno con quelle caratteristiche. Di solito sono bruttissimi, spesso cattivi o prepotenti, con tanta voglia di predominare sulla razza umana. Vero che qualcuno era anche simpatico, non di certo però con le sembianze di Neko che pare appena uscita da un concorso di bellezza, e con tanta voglia di salvarci tutti.

Un brutto alieno

Alessio nel sogno non cedeva: “Senti fanciulla, vada che non sono un genio, ma ti paio così tonto da bere una stupidata del genere? Dai, dai, inventa qualcosa di più credibile”, e dopo l’ennesimo sguardo di ammirazione, “Comunque, ti assicuro che mi sei simpatica, non serve inventarti storielle per frequentarmi”.

E andavano avanti ognuno con le proprie convinzioni. Appena sveglio onestamente mi è venuto da ridere pensando a quell’assurdità. Tanto che ho deciso di scriverla per non dimenticarla.

E ho smesso di scrivere tre mesi dopo ritrovandomi Neko concluso dopo cinquecento pagine di una avventura fantastica che si svolge tutta in cinque giorni.

La stesura

Una domanda che tutti mi fanno è: “Quando hai pensato alla storia, tutta, prima di scriverla?”

Ecco, la risposta non esiste. Io non ho mai immaginato tutto il romanzo nella mia mente. Ogni mattina accendevo il computer e iniziavo. Come se io in quei momenti entrassi realmente in quell’avventura, limitandomi a scrivere quello che vivevo. Nel senso che io, ogni volta che accendevo il pc, non sapevo cosa avrei scritto. Parole, frasi, eventi che non avevo immaginato prima, nascevano con la scrittura.

E questo vale per tutti gli altri romanzi, qui vi ho svelato un segreto, ne usciranno altri cinque nei prossimi anni. Già iniziati e ormai in procinto di completarli.

E Neko? Avrà un seguito? Non lo so davvero. Possibile che domani mattina mi alzo e lo creo ma è anche possibile che non nascerà mai.

Scrittore e nuvola di lettere

I personaggi

E i personaggi? Sono tanti nel mio libro! E da dove arrivano?

Premetto che prossimamente farò degli articoli dove li analizzerò uno ad uno facendoveli conoscere personalmente in ogni loro dettaglio.

Partiamo comunque da Alessio.

Nuotatore agonista perché lo sono stato anch’io, sia da vedente che dopo. Io non ho mai avuto però tutto quel successo che ha Alessio, mi sono limitato a delle garette di fondo per dilettanti. Però sono state belle e ne ho un bel ricordo.

Il carattere di Alessio invece è il mio. Leggete il libro e mi conoscerete.

Elena, la sorella cieca con un bel caratterino, ecco, mia moglie ne è la copia, solo che lei ci vede.

In tutti i miei romanzi è sempre presente un non vedente. La cecità fa parte della mia vita, la conosco e in parte, nei miei personaggi descrivo come vivo, le difficoltà che incontro e come le risolvo.

Elena non è affatto un personaggio negativo, vive bene anche senza due occhi funzionanti e comunque mette positività e grinta in tutto quello che fa.

Per oggi mi fermo qui, continuate a seguirmi che nei prossimi giorni arriveranno altri articoli piacevoli su questo mio primo romanzo.

Abbraccio a tutti.

Roberto

Dietro le quinte: La storia dietro la scrittura di Neko

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