Macelleria stradale! Ultimi 30 metri in audio

Macelleria stradale

E in quale altro modo possono esser descritti questi dati?

Anno 2023:

110 morti in Sardegna per incidenti stradali.

Martedì 26 novembre 2024:

Già 105 morti in Sardegna per incidenti stradali.

Oggi nella cittadina di Iglesias c’è stato il funerale di due ragazzi di 17 anni deceduti sabato sera in un incidente stradale in scooter.

E anche a Cagliari, sempre sabato, mentre attraversava le strisce pedonali, un’altra diciasettenne ha lasciato questo mondo.

Ma ne valgono  la pena tutti questi decessi per la fretta di arrivare o per la sopravalutazione dei nostri mezzi di trasporto?

Perché le auto e le moto questo sono! Strumenti che sono stati concepiti esclusivamente per portarci da un punto A a un punto B.

Ma lo scopo è di arrivare al punto B interi e in buona salute.

Eppure, nonostante tutti i giorni nei giornali troviamo il nome di qualcuno deceduto in strada, si continua a correre, sottovalutando le strade, la segnaletica e, soprattutto, vivere nella condizione mentale che in quei giornali a finirci saranno sempre gli altri.

Ma questa idea è la stessa che avevano tutti quelli che poi in quei giornali ci sono finiti davvero.

E dire che basterebbe poco. Quando nella nostra Italia ci ritroviamo a contare oltre 4000 morti l’anno e almeno 25000 feriti gravi, qualcosa non funziona.

Ma cosa?

Le mie sono solo opinioni e vanno prese come tali, nulla di più, nel mio piccolo ritengo che in pochi comprendano la pericolosità dei nostri mezzi di trasporto.

E naturalmente questi non sono da criminalizzare, il dito va puntato contro chi ritiene di poterli controllare sempre e in qualsiasi contesto.

Per venti anni ho lavorato con i disabili visivi. Vi assicuro che ho conosciuto decine e decine di persone divenute cieche a causa di incidenti stradali. E vi posso assicurare che in almeno la metà dei casi, la perdita della vista è stato il male minore.

L’anno scorso ho scritto un piccolo racconto che parlava dell’attimo di un frontale tra due vetture.

Ho deciso di renderlo anche in audio e lo trovate nel mio canale YouTube.

Non sarà un mio racconto a cambiare le cose ma, se anche uno che lo legge alza in tempo il piede dall’acceleratore, sarà servito scriverlo.

Consiglio a tutti di ascoltarlo ed evitare di ritrovarvi nei vostri ultimi trenta metri.

E ricordate che indietro non si torna.

Roberto

Macelleria stradale! Ultimi 30 metri in audio

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