Recensione del libro “La guerra dei mondi” di H. G. Wells

Recensione del libro La guerra dei mondi di H. G. Wells

Forse conosci la storia legata a “La guerra dei mondi”, quella del programma radiofonico. Non sai di cosa sto parlando? Te la racconto subito!

Nel 1938 Orson Welles lesse per radio questo romanzo. I racconti erano talmente realistici che moltissimi americani furono presi da un attacco di panico, convinti che i marziani stessero veramente invadendo la Terra. Il romanzo era stato riadattato da Howard Koch per renderlo ancora più credibile, dato che veniva narrato in formato di notiziario giornalistico, e interrompeva il programma musicale come se fosse una vera e propria edizione straordinaria del TG. Nonostante gli avvisi che precedevano e seguivano il programma (“Hey, stiamo raccontando una storia, niente di tutto ciò è vero”), tante persone ci credettero sul serio, e non fu facile ristabilire l’ordine.

Effettivamente, anche il romanzo originale è talmente ben costruito che in certi momenti sei talmente coinvolto nella lettura che fai fatica a ricordare di avere tra le mani un racconto di fantasia.

La guerra dei mondi - prima edizione

“La guerra dei mondi” è il primo romanzo del suo genere e sicuramente H. G. Wells non era consapevole dell’enorme contributo che avrebbe dato all’intera letteratura, e non solo. Cinema, fumetti e qualsiasi forma di espressione artistica ha avuto il suo filone “fantascientifico”, e questo romanzo ha avuto un ruolo fondamentale nel suo sviluppo.

Uscì prima di tutto a puntate sul “Pearson’s Magazine” nel 1897, l’anno successivo fu pubblicato come volume integrale e venne poi tradotto in italiano nel 1901.

(Non sono affatto una persona che ama le date, ma è necessario capire in che periodo siamo)

Rileggerlo ai giorni nostri può farlo sembrare banale e scontato, ma è solo perché hanno preso spunto da questo libro talmente tanti altri autori che ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Sapere che si tratta del capostipite del genere ti aiuterà ad apprezzarlo molto di più.

La trama di “La guerra dei mondi”

Siamo in Inghilterra alla fine dell’800. Sulla Terra cade qualcosa, sembrerebbe una stella cadente ma in realtà si tratta di un misterioso grosso cilindro che, precipitando, ha formato un cratere. Dal cilindro vengono fuori degli strani esseri, sembrano dei polpi, e distruggono tutto ciò che si trova intorno a loro, compresi i curiosi che si sono radunati a vedere e i militari che sono accorsi.

Statua del tripode marziano a Woking

Il cilindro è arrivato da Marte, e ogni sera per diversi giorni un altro cilindro arriva sulla Terra. I marziani iniziano a distruggere tutto, paesi, boschi, persone, usando dei macchinari che somigliano alla loro forma: una grossa testa con delle lunghe braccia, o tentacoli. Gli abitanti dei villaggi vicini fuggono all’impazzata, e i marziani si dirigono verso Londra.

Ovunque il loro raggio letale incenerisce tutto ciò che incontra. E, ovunque, quella gramigna rossa…

Il protagonista e narratore è uno scrittore inglese, curioso e spaventato, che non vuole rinunciare ad osservare di nascosto cosa combinano quegli strani esseri nonostante ne sia terrorizzato. Durante la sua fuga, incontra altri personaggi che, come lui, tentano di nascondersi e di sopravvivere. Parallelamente, racconta anche le vicende di suo fratello, che fugge da Londra tentando di trovare rifugio in Francia.

Attraverso la narrazione della fuga delle folle, Wells mette in risalto la natura crudele, egoista e materialista dell’essere umano davanti alle tragedie.

Cosa mi è piaciuto del libro

Ciò che mi ha colpito maggiormente del racconto è l’atteggiamento dei marziani nei confronti degli esseri umani. “La guerra dei mondi” non è, infatti, una guerra di conquista, i marziani non ci considerano loro nemici. Ci trattano invece quasi con indifferenza, come un formicaio che viene distrutto per gioco da un bambino annoiato. Essi hanno bisogno del nostro pianeta per sopravvivere, e noi siamo solo dei fastidiosi moscerini lungo il percorso.

Mi sono ritrovata spesso a chiedermi come mi sarei comportata io in una situazione del genere. Anche io, come il protagonista, sono molto curiosa, e probabilmente avrei sbirciato il più possibile quelle creature da qualche nascondiglio. Ma sono anche molto fifona, e forse sarei semplicemente fuggita a gambe levate il più lontano possibile!

Adoro il modo in cui Wells scrive le descrizioni dei luoghi, sembra di essere proprio lì, e di percepire la tensione e il terrore di essere scoperti da un momento all’altro, con il rischio di farsi incenerire in un lampo.

Hai letto “La guerra dei mondi”? Cosa ti è piaciuto del libro? Cosa invece non sopporti proprio?

Tu cosa faresti se arrivassero dei marziani a distruggere tutto?

PS. Sai che esiste una statua del tripode marziano? Alta 7 metri, si trova a Woking, una cittadina a sud-est di Londra, ed è un’importante attrazione turistica. Andresti a visitarla?

Recensione del libro “La guerra dei mondi” di H. G. Wells

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